Barbara Duran

  • Memoria

    Sguardi che in questo tempo contemporaneo (ove tutto si ripete, senza tregua dal passato, da cui nulla s’impara) lasciano attoniti. Lo sguardo della bambina che cerca ciò che ha perduto, appare un solo istante, improvviso e brevissimo – un lampo , che irrompe nella quotidianità apparentemente normale. Solo il ricordo e la consapevolezza del proprio giardino delle meraviglie permetterà di sostenere il vuoto che mai potrà essere colmato.

  • Tempo

    Avviene una rottura diacronica del tempo, che si contrappone all’acedia del nostro vedere di uomini e donne del XXI secolo, così quanto quello che ci poteva sembrare come definito e circoscritto nella storia dell’arte, ci appare invero affine e simile. E l’operazione concettuale non ha la freddezza della ricerca fatta con il bisturi della storia e nella tragedia della storia. Ogni volto, come icona dello splendore di un unico sguardo, ci parla e ci interroga chiedendoci di aprire il cuore ad una pietas laica e civile.

  • White Duran Project

    White è moltitudine di eventi, storie, racconti intimi, collettivi, politici, biografici, che esprimono  un mondo circolare, che ripete le stesse storie, gli stessi errori, gli stessi orrori, le stesse rivincite, la vita stessa, nella unicità di ciascun individuo.

PROGETTI D'ARTE

Mostre recenti

Metamorphosis

Arte Borgo Gallery
Roma 2024

Il ciclo di quadri raccolti in questa mostra rappresenta così l’esito ultimo (ma non definitivo) del percorso precedente, un approdo che non dimentica quello che è stato ma che si presenta nelle mutazioni della sua essenza e della sua forma.

Per queste opere Duran ha scelto molte fonti di ispirazione, a partire dal concetto di reciprocità della regola d’oro confuciana che l’ha condotta a lavorare in modo ancora più intenso sull’idea della metamorfosi, sviluppata con una pittura che, in modo circolare e ininterrotto, si trasforma nel suo archetipico eterno ritorno che va dall’oscurità alla chiarezza, dal buio allo splendore.

Questi quadri si collocano sul versante dell’astrazione, ma la pittura non perde però la forza del linguaggio, in un dialogo segreto dove Eraclito sembra incontrare Confucio e dove il pennello si immerge nel flusso della parola poetica, in un incontro paradossale in cui il verbale e il visivo si stringono in una fusione misteriosa.

La stesura sostiene con energia, levità e rigore gli esiti di questo processo, in una progressione dove la pennellata abbandona la sostanza tattile della materia cromatica e sceglie una strada di leggerezza e lucori, di pigmenti che brillano con raffinata sprezzatura, di variazioni sui metalli, sull’oro nelle sue declinazioni e sui segni della punta d’argento.

Lorenzo Canova

ART Gallery

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