Ondulato, piatto, selvatico: proprio in fondo allo stradello si erige una specie di uniforme monumento di tufo, rotondo, corroso da chi sa che alluvioni. E, man mano che avanza, dietro siepi compatte e verdi come il fondo del mare, dietro distese di umili pungicarelli. si aprono le grotte tutte foderate di pungitopo, con delle piccole voragini nere come pozzi, e sormontate da ponticelli naturali vividi di erbetta: grotte complicate ariostesche.
Pier Paolo Pasolini
by N. Nadini. “Pasolini, una vita.” – Einaudi
E’ sempre come un lento sedimentarsi quando un’opera prende forma. Questo recente ciclo ha preso il suo aspetto come se la leggerezza che ne comprende i segni, gli spazi e i colori così legati allo stato naturale degli elementi di cui è composto e che vuol rivivere lì, bidimensionale e bloccato come in moto perpetuo. Diviene sguardo, bagliore, sequenza: un punto di vista, una monade. E’ l’attimo vitale che racchiude l’insieme di infiniti attimi che animano la vita stessa.
E’ più facile lasciare al vento i capelli, lasciare indietro i pensieri. Non darsi.
Ma il mutamento sta nel distacco.
Barbara Duran
Luogo Segreto | Galleria il Gabbiano | Studio Urbana | Roma 2012
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